Invidio quegli scrittori…
…che riescono a trovare sempre il momento e il posto per scrivere. Quotidianamente.
Io mi alzo la mattina, faccio colazione e volo in ufficio. Ci vado in auto, quindi niente momenti morti su un mezzo pubblico, utili per scribacchiare o usare il mio caro elefantino (a proposito, qualcuno di voi usa Evernote?). Torno a casa, preparo il pranzo e subito dopo riparto con un altro lavoro di pomeriggio. Arriva la sera, preparo la cena, e dopo cena spesso lavoro ancora ad altre cose.
Tempo fa mi sono ripromessa di ritagliarmi del tempo almeno il sabato e la domenica. Perché per quanto sia ligia al dovere, se non scrivo divento matta. Mi sento frustrata.
Per ora ci sono riuscita un paio di volte, e infatti la storia di Elias procede bene, ma non è abbastanza.
Spesso prima di addormentarmi sento i miei personaggi che mi chiamano – a volte mi sgridano – e vorrei alzarmi e buttare giù due righe, ma sono talmente stanca che non ce la faccio.
Voglio avere 48 ore disponibili in un giorno, ecco.